sabato 28 luglio 2012

Datemi una leva....

Datemi una leva ed un punto di appoggio adeguati e vi solleveò il mondo, ipse dixit. Oggi la leva è uno degli strumenti più citati e più utilizzati, non in fisica tantomeno nelle applicazioni meccaniche, la leva è lo strumento criminale che la finanza adotta per ricavare i propri guadagni, per uccidere Stati e cittadini, per ingrassare i soliti maiali, eppure era nata con i migliori auspici, quale strumento per fare rendimenti da reinvestire in quella che oggi chiamiamo "economia reale", come se esistesse una economia surreale o trascendente. Veniamo alla nostra leva, come si diceva la leva venne pensata per guadagnare un po' di soldini in più e coloro che la idearono ci fecero addirittura un teorema, il teorema Modigliani-Miller, ovviamente gli italiani sulle cose originali e dove si potrà successivamente rubare ci sono sempre. Il nostro teorema, in grado di normalizzare questa benedetta leva, dice più o meno così: ogni azienda per calcolare i propri risultati economici, le cosiddette "performances" dovrà moltiplicare il guadagno dei propri investimenti per la somma del guadagno dei propri investimenti al netto degli interessi, questa somma verrà moltiplicata per la nostra leva e successivamente il prodotto ottenuto per il guadagno da investimento di cui sopra, tutto questo risultato a sua volta dorà essere moltiplicato per la tassazione che ha un valore quasi sempre negativo e quindi incide negativamente sulla performance generale dell'impresa. Sembra uno rompicapo, in realtà la cosa è semplice, semplicissima, le aziende per guadagnare di più non aumentano o migliorano la loro produzione o il marketing, non aprono nuovi mercati, ma chiedono in prestito dei soldi,tanti soldi, troppi soldi, appunto la leva, se i guadagni, cioè se il rendimento dei soldi investiti al netto degli interessi sul prestito è maggiore di zero, la leva, cioè i soldi chiesti in prestito, nettamente superiori alle reali esigenze economiche, saranno un moltiplicatore di guadagni, se viceversa le cose andranno male ed il differenziale tra investimento e interessi sul prestito sarà negativo, la leva, cioè i soldi chiesti in prestito, motiplicati per un valore negativo affosseranno definitivamente l'impresa. Insomma questa maledetta leva è un metodo per ingrassare pochi e per impoverire tutti, nella peggiore delle ipotesi, anche qualora l'impresa irresponsabile utilizzasse la leva in modo folle, chi ci andrebbe sicuramente a guadagnare sarebbero i prestatori del danaro, cioè banche e società finanziarie, chi invece certamente ci andrà a perdere sono i lavoratori ed i cittadini per un motivo molto semplice, le imprese che utilizzano la leva, il leverage finanziario, per massimizzare i guadagni dovranno guadagnare tantissimo e non pagare le tasse, ricordate la formula? Le tasse hanno quasi sempre un segno meno davanti e quindi chi specula farà di tutto per non pagarle o per pagarne il meno possibile. Il mancato pagamento delle tasse causerà un maggiore aggravio fiscale per chi non fa parte del mondo della grande finanza, ma che dovrà mantenere le scelleratezze di questi lazzaroni. La soluzione a tutto questo? Una legge che stabilisca dei limiti all'utilizzo della leva, una legge che premi le imprese virtuose, una legge che nazionalizzi la banca centrale e regoli i flussi finanziari tassando pesantemente le transazioni di danaro finalizzate ad attività non economiche, ma mermente finanziarie e specultive. Se ciò non verrà fatto ancora una volta l'oro avrà vinto sul sangue e non potremo fare altro che assistere alla ennesima morte della civiltà umana. Nell'antica roma si ritenne utile dare sacralità al danaro, tanto che auesto prese il nome di una dea Giunone Moneta, questo non fu fatto perchè gli antichi romani fossero dei sentimentali o degli sciocchi intrisi di superstizione, ma semplicemente per dare un messaggio chiaro a tutti del fatto che l'economia, argomento "sacro" dovesse essere tenuta nelle mani del potere politico, a sua volta espressione del popolo romano, in modo da contenere le ambizioni dei singoli avvoltoi. Oggi nulla più è sacro, tantomeno le monete, che Giunone ce la mandi buona!

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