Non è la stagione estiva che mi spinge a scrivere meno, ma la tristezza e l'amarezza per una condizione di precarietà che percepisco nell'anima. Scrivere è come partorire se non fai di tutto per far nascere una creatura, all'atto del parto, rischi di incorrere nell'aborto, inoltre per quanto attiene alla scrittura non vi sono parti cesarei.
Ad maiora.
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