lunedì 21 giugno 2010

La delazione

Il delatore è una figura che nel mondo contemporaneo sembra sia scomparsa, non esistono più le veline di partito, i pettegoli guardatori nelle toppe della porta, non c'è più l'esigenza di doversi arabbattare per sapere e parlar male. Intercettazioni, computer e telefoni cellulari agevolano il lavoro e ripuliscono le coscienze, ma l'assenza dell'esecutore materiale, non toglie l'azione legata alla delazione, al parlar male, all'annullare il bene fatto da altri. Il delatore è una vera e propria canaglia si nasconde nell'ombra, non si mostra, ma mormora e ingigantisce, infastidisce e serpeggia sputando veleno, intorbidendo le acque, ammazzando tutto ciò che è onestà purezza e lealtà. Il delatore insozza la via al suo passaggio e seppelisce con lo sterco delle proprie azioni il mondo che lo circonda. Ha le mani sporche e puzza di bruciato il suo agire, il delatore è un essere maledetto dalla società, per essa nutre invidia e disillusione, il mondo lo ha allontanato dal suo interno, lo ha posto ai margini ed egli come emarginato si comporta. Di genere la delazione nasce proprio in ambiti del tutto marginali dell'animo, in menti disturbate che tutto hanno perduto e quindi nel parlar male degli altri trovano intrinseca e malata soddisfazione. A cotanta sfrontatezza e malattia occorre reagire dando dei duri colpi. Schiacciare la delazione ed i relativi delatori è un dovere civico, poichè sono un cancro che può uccidere le società più sane. Gli strumenti più efficaci sonovla scoperta del delatore, la sua circoscrizione ed in fine la totale eliminazione con unitarietà d'intenti, affinchè non nuocciano più, affinchè il loro male venga reso inattivo dalla forza delle persone di buona volontà.

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