venerdì 9 aprile 2010

Basta sputare veleno.

Non si ritenga che queste poche righe siano una difesa ad oltranza di alcunchè, non si spaccino queste considerazioni per prese di posizione bigotte o religiosamente schierate, ciò che si leggerà di seguito vuole essere una vera e propria sentenza di condanna rivolta a degli imputati sordidi ed infidi che vanno sotto il nome di speculatori dell'anima. In questi ultimi mesi abbiamo letto accuse di ogni genere rivolte alle alte sfere e non della Chiesa Cattolica Romana,accuse terribili di pedofilia e manipolazione della verità, insabbiamenti ed omissioni,con una stampa sempre più schierata nelle posizioni del contro, con il clero sempre più chiuso nell'angolo del silenzio. Notoriamente la Chiesa non risponde alle provocazioni, ma dimostra la sua forza con quello che viene definito l'apostolato, cioè la capacità di testimoniare il bene attraverso la parola e l'azione dei suoi figli in Cristo. Notoriamente la Chiesa non combatte guerre con le armi dell'uomo, ma opera i cambiamenti con la battaglia delle coscienze. Notoriamente la Chiesa di Roma esiste da più di duemila anni. Tenuto conto di tutto ciò, perchè un attacco di siffatta portata, perchè un'azione così massiccia, da non potersi in alcun modo ritenere non pianificata. Molteplici le risposte, ma univoca la condanna di cui si è detto in precedenza. Fa paura una organizzazione potente e radicata di cui non si conosce a pieno il funzionamento, a chi fa paura? A tutti coloro i quali vogliono operare in regime di concorrenza con tale organizzazione. Fa paura una comunità di miliardi di persone che fa capo ad una entità non tangibile e difficle da comprendere come la Trinità. A chi fa paura? A tutti coloro i quali vogliono proporre una alternativa. Fa paura la Chiesa promotrice della pulizia delle coscienze. A chi fa paura? Ai tanti che queste coscienze le vorrebbero soffocare per evitare che possano suggerire qualcosa di diverso dai dictat di cui la concorrenza della fede si fa promotrice attiva. Certamente qualcuno in seno alla Ecclesia si è macchiato di colpe infamanti per le quali non bastano il cordoglio ed il perdono, occorre la pena, quella severa ed inderogabile dell'oblio dato dalla giustizia dell'uomo, in attesa che si compia la Giustizia di Dio, ma questi errori sono compiuti da uomini che operano all'interno di una comunità. Quanti politici, militari, magistrati, insegnanti, medici, quanti di questi individui, soggetti a giuramenti etico-morali, si sono macchiati di colpe aberranti per la quali non si deve avere pietà; gli errori di questi sono mai stati motivo di condanna per la categoria a cui gli stessi appartenevano? A tali gruppi organizzati è mai stato chiesto di scusarsi per le malefatte commesse? Eppure tutti questi giurano fede a qualcosa, parimenti agli uomini di chiesa, operano in seno ad una spinta vocazionale, concorrono al bene comune, tuttavia sono uomini e come tali fallaci. Se quuanto finora detto è vero, se siamo intellettualmente corretti applichiamo il medesimo metro di giudizio a tutti e non nascondiamoci dietro alla menzognera idea che l'uomo di Chiesa in quanto tale sia meno uomo degli altri. L'uomo è uomo ed ha capacità e debolezze comuni qualunque sia il proprio ruolo nel mondo, se fa bene è Santo, se fa male deve essere condannato amaramente, am sempre uomo rimane. Tornando alla condanna da cui tutto ha avuto inizio in questo ragionamento, essa è verso gli ipocriti, verso le lingue avvelenate che colpiscono più forti della spada, verso tutti quelli che dal basso del proprio infame pulpito sputano sentenze, senza che siano nella posizione morale di poterlo fare. Si faccia chiarezza, si faccia pulizia, ma non si divenga ipocriti. Chi è senza peccato scagli la prima pietra IPSE DIXIT. E chi ha peccato taccia e paghi per le proprie colpe senza che queste colpe divengano il pretesto per annientare, tenendo sempre presente come la responsabilità degli errori sia un dato oggettivo applicato ad un soggetto che agisce.

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