giovedì 10 gennaio 2013
La complessità di vivere nel peggiore dei mondi possibili.
Per la prima volta ho scelto il titolo e poi ho cominciato a scrivere, aggiungo che è una delle rare volte in cui scrivo in prima persona, ma l’indignazione, la sfiducia e fors’anche la disperazione cominciano a fare capolino. Ad un mese dalle prossime elezioni politiche nessun partito, nessun movimento, e nemmeno l’infingardo Monti si sono sognati di proporre uno straccio di programma. Bersani, il favorito alla vittoria, si dimena tra patrimoniali, seniores della politica da tutelare ed immigrati da regolarizzare, il Caimano nuota nelle torbide acque della tv sperando di azzannare qualche elettore in più, ma ormai è consapevole della prossima cocente sconfitta. Grillo, i grillini, le cinque stelle e la società civile scrivono e dibattono di anti-atlantismo, di missili a Comiso e restituiscono parte degli stipendi alla regione siciliana, encomiabile l’ultimo punto, ma sinceramente a me della NATO mi frega poco o nulla ed in fondo anche la Sicilia è alquanto marginale nella coscienza e nella considerazione di ciascuno . Quanto alle nuove formazioni magistratesche, pensano di essere ancora in tribunale ed attendono il salamelecco dello sciacquino di turno: ”Signor giudice la toga l’hai tolta e con essa perdi immunità e privilegi, adesso se sbagli paghi, chiedere a Di Pietro.” In un siffatto bailame politico la domanda è pressante, chi votare. A ben vederli non meriterebbero nessuno un benché minimo straccio di considerazione, ma dato che l’Italia è la Nazione della clientela, quei 10.000.000 di clientes, porta borse, porta merda, comunque alle urne ci andranno ed i soliti noti continueranno impuniti ringraziando per l’astensione. Come si fa? Non lo so! Il nuovo che si propone a me dà l’impressione di riproporsi ed il concetto di riproposizione mi dà il voltastomaco. Grillo? Non ha uno straccio di idea strategica, si dedica alle singole battaglie, magari le vince, ma poi sulla lunga distanza si accorderà. Il Berlusca non ha fatto nulla per troppo tempo, non ce la fa, lo Stato non è un’impresa checché ne dica lui stesso. Bersani è un broccolo in mano a dei mascalzoni. Molti sperano in una rivoluzione, in un Tejero Molino de noantri, nel colpo di reni dei militari, magari dei Carabinieri. Italiani smemorati ! Nel 1970 Borghese dovette affidarsi alla Forestale per tentare il golpe, ai boy scout insomma. Siamo il paese dell’opera e dell’operetta di Totò, di Eduardo e di Mazzini, abbiamo il Papa, la mozzarella ed il bel mare, mi spiace, la rivoluzione non è nelle nostre corde. Per tutte queste ragioni viviamo nel peggiore dei mondi possibili, però una carta da giocare è rimasta, seguire la propria coscienza, tutti ce l’avete tranquilli, imponetevi solo di ascoltarla e forse l’Italia di domani sarà migliore. COSCIENZA!
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